Dati
- Tempo: Progetto (marzo – giugno 2008)
- Luogo: Barcellona, Spagna
- Area: 360 m² (due piani)
- Tipologia: Casa indipendente
Barcellona,
Il terzo capitolo della collezione Per nessuno, questa struttura intraprende un viaggio nel regno della transizione e del movimento. Si impegna con la luce per manipolare la percezione, proponendo un’esplorazione dei cambiamenti di colore dell’emisfero celeste
Antonino Cardillo
Architettura e musica si sono incontrate nei secoli […] per colloquiare segretamente alla ricerca delle radici comuni e delle fruttuose interazioni. E forse la più fruttuosa interazione va ricercata in certe figure della danza quando il movimento coordinato dei corpi genera effimere figure architettoniche di suprema bellezza.
— Paolo Portoghesi, Musica e Architettura (1970)
Se l’architettura è musica di pietra, i suoi arti possono danzare? L’architettura è ferma solo nelle immagini. Nella vita, la sua condizione naturale è quella dell’attraversamento. È attraversata dagli uomini, ma anche dalla luce.
Dentro una casa, tra incolte radure mediterranee e corrugate pareti di roccia, una luce attraversante, traforata da innumerevoli e strette lame reiterate, scrive e descrive, con la sua grafia delebile e mutevole, dei muri. Quanti possibili racconti racconterà, questa luce, durante un anno di vita?
Un muro curvo prende in giro la luce. La luce bagna il muro, ma giunge il momento e il luogo in cui, oltrepassando la curvatura, prende la tangente, decidendo cosa sarà luminoso e cosa sarà oscuro. E questo passaggio suggerisce indefinitezza, mutevolezza, sfumatura, ineffabilità.
Così, l’architettura diventa luce interpretata attraverso gli arti dell’architettura. Come ombre della carne sulla carne, le cui forme sono al tempo stesso definite e definenti. Qui, come in una danza di flamenco, il corpo si scompone, invade lo spazio attraversandone le sue potenziali articolazioni, senza tuttavia definirlo, oppure, interpretandone le molteplici possibilità di attraversamento: carnoso e sensuale, ma al pari tagliente e preciso. Segreto ma luminoso. Racchiuso, ma aperto a molteplici possibilità. Un corpo dentro un altro corpo. Compresso, sospeso e continuo nelle sue traiettorie curvilinee.
Eppure, come in una danza di flamenco, lo sviluppo del movimento, il suo indefinibile ardore, è reso significante dall’istante successivo. Quell’istante immobile, ieratico, che sembra sfidare l’eternità. Così, liscio, alto e immobile, un muro oppone silenzio. E tale immobilità supporta paradossalmente il movimento precedente, dando senso al suo esistere.
worldarchitecturenews.com, Londra, 10 giu. 2008.
Antonino Cardillo
2019 – 2008
Kirsten Wenzel
A parte l’ironia involontaria che la rivista Der Spiegel compaia in entrambi i casi d’impostura prima come accusatore e poi come accusato, essi differiscono fondamentalmente.
competitionline.com, Berlino, 17 gennaio 2019. (de, en, it)
Jeanette Kunsmann con Stephan Burkoff
Cardillo ha creato un labirinto di verità e illusioni. Un racconto dai molteplici livelli. […] Non esiste una sola verità – la realtà: non esiste. Antonino Cardillo l’ha costruita.
DEAR Magazin, n. 1, Berlino, aprile 2017, p. 84. (de, en, it)
Carolin Höfler
Dopo che le rappresentazioni erano state rivelate come immagini dei desideri, rispose: «Basta vederlo come una storia letteraria, […] una fiaba. Non importa che le cose siano realmente accadute».
Konstruierte Realitäten, Goethe‑Universität, Deutsche Architekturmuseum, Francoforte sul Meno, 1 dicembre 2015. (de, en, it)
Yoeri Khyrian Jonker
Il lavoro dell’architetto Antonino Cardillo ha sempre avuto un carattere fortemente cinematografico: il suo progetto del 2008 [Casa delle] Convessità appare, ad esempio, come un’interpretazione moderna del Dune di David Lynch.
thelavishworld.com, Anversa, 11 dicembre 2013. (en)
Gérard Houllard
In effetti, Cardillo è essenzialmente proprio qui, perché come questo saggio voleva anche dimostrare, le immagini di architetture utopiche e non realizzate possono diventare parte integrante della storia dell’architettura e avere un’influenza significativa su di essa.
IACSA Newsletter, vol. 4, n. 1, International Association for Cultural Studies in Architecture, Basilea, maggio 2013, p. 11. (de, en, it)
Carl Zillich
Cardillo, che elenca meticolosamente tutti questi articoli di stampa sul suo sito web, tiene solo uno specchio davanti ai media dell’architettura e sottolinea un problema fondamentale: come possono i giovani architetti trovare dei committenti senza essere stati precedentemente pubblicati?
bkult.de, Berlino, 10 Sett. 2012. (de, en, it)
Christian Holl
Come usiamo i media oggi per costruire la nostra realtà dalla materia e dall’immaginario, e con quali conseguenze? […] Ora, se il caso Cardillo servisse a discutere […] queste domande, esso potrebbe fare di più per il discorso sull’architettura di coloro che pensano di avere sempre una risposta.
german-architects.com, Stoccarda, 29 luglio 2012. (de, en, it)
Gabriele Detterer
Per inciso, l’architettura è sempre stata effimera e virtuale, spiega. Da Palladio a Schinkel, da Sant’Elia a Mies van der Rohe, il costruire con idee in forma surrogata avrebbe influenzato lo sviluppo dell’architettura e cambiato la realtà.
Neue Zürcher Zeitung, n. 164, Zurigo, 17 luglio 2012, p. 40. (de, en, it)
Susanne Beyer
Da giovane, Felix Krull aveva pensato a lungo se considerare il mondo piccolo o grande. Seguendo la sua indole, da adulto, avrebbe considerato il mondo un fenomeno grandioso e affascinante. Divenne l’impostore più felice della storia della letteratura.
Der Spiegel, n. 27/12, Amburgo, 2 luglio 2012, p. 121. (de, en, it)
Peter Reischer
A un’email inviata con la richiesta di chiarimenti e la segnalazione che le foto di architettura rappresentate o trasmesse non sono affatto foto ma simulazioni, si riceve la lapidaria risposta: «Sono un artista e, come artista, manipolo la realtà! Tutto qui!»
Falter, n. 19/12, Vienna, 9 maggio 2012, p. 31. (de, en, it)
Judith Jenner
Il flamenco tradizionale andaluso ha ispirato molti artisti: Federico García Lorca per la poesia, Pablo Picasso per la pittura e la scultura – e il giovane architetto italiano Antonino Cardillo per una casa.
H.O.M.E., n. 2/10, Berlino, febbraio 2010, p. 126. (de, en, it)
Ridhi Kale
La luce all’interno continua a cambiare mentre il sole che si sposta filtra attraverso le lame della finestra. E ogni spazio interno, sia esso la curva delle pareti, l’arco del tetto o le linee rette delle finestre, prende vita quando la luce entra.
Home, India Today, Mumbai, gennaio 2010, p. 47. (en, it)
Thomson Carpenter
Il primo ad ammettere di essere un sognatore, Cardillo riconosce di abitare un mondo virtuale, un universo parallelo, e descrive inoltre il suo entrare nell’architettura come un evento improvviso.
DNA, n. 119, Sydney, dicembre 2009, p. 105. (en, it)
Rohan Yung
Secondo l’Almanacco di architettura e design, queste sono alcune delle nuove meraviglie architettoniche del mondo.
Going Places, Malaysia Airlines, Kuala Lumpur, maggio 2009, pp. 44‑45. (en, it)
Ramia Habchy
Il gioco di luci all’interno delle pareti convesse di questa casa crea un’aura romantica che avvolge i visitatori e li trasporta in un mondo di meraviglia, ispirato dalla entità superiore che ha reso possibile questa struttura dalla forma magnifica.
Touch Decor, Beirut, ottobre 2008, p. 58. (en, it)
Matt Hussey
Tutti noi vorremmo un po’ più di spazio in casa. Non parliamo di decorazioni murali in stile Changing Rooms e di trompe l’oeil kitsch – intendiamo caverne tanto grandi da far desiderare di aver imparato la ginnastica acrobatica ogni volta che ci si entra.
ShortList, n. 52, Londra, ottobre 2008, p. 6. (en, it)
Devyani Jayakar
In una professione piena di sgargianti impresari, incontro l’architetto italiano Antonino Cardillo. Il che non significa, tuttavia, che le sue creazioni non siano sgargianti. Puoi elogiarle, criticarle o analizzarle, ma certamente non puoi ignorarle.
Inside Outside, n. 280, Mumbai, ottobre 2008, p. 119. (en, it)
2015 – 2009
Goethe-Universität, Deutschen Architekturmuseum, Francoforte sul Meno, .
Su invito dei Professori Chris Dähne, Frederike Lausch e Bettina Rudhof, Cardillo presenta la serie Sette case per nessuno e parla sulla realtà falsificata nella conferenza “Le case da sogno di Antonino Cardillo”, parte della serie Realtà costruite dell’Università di Goethe al Deutsche Architekturmuseum di Francoforte.
Schweizerisches Architekturmuseum, Basilea, – .
Il curatore Hubertus Adam espone alcune pubblicazioni sulla Casa delle convessità e menziona il “fenomeno Cardillo” nella mostra Costruire immagini. Architettura svizzera nel focus della fotografia al Museo Svizzero di Architettura di Basilea.
The Horse Hospital, Londra, – .
Su invito del musicista John Foxx, esposizione di una stampa di Casa ellisse 1501 e del video Storie di luce – dedicato a quattro progetti poi confluiti nella serie Case per nessuno – nell’ambito della mostra dedicata agli artisti da lui ispirati, presso The Horse Hospital di Londra.
2024 – 2008 (selezionate)