Cardillo

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Falso amico

, Berlino, 


Sette architetti sul loro lavoro con riferimenti sulla rivista Baunetzwoche



Baunetzwoche 403



Riferimenti



Kristina Herresthal e Lisa Kadel hanno chiesto a sette studi di architettura come lavorano con i riferimenti e in che modo influiscano sui loro progetti. Il risultato sono brevi dichiarazioni dal lavoro quotidiano. Il modo in cui viene utilizzato il riferimento – che si tratti di ricerca concreta, astratta, tipologica o di qualsiasi altra forma – differisce da ufficio a ufficio. Il loro uso come mezzo di comunicazione è comune a tutti. I riferimenti fanno anche domande, forniscono risposte e raccontano sempre qualcosa sul progettista.


  1. OMA
  2. Robertneun
  3. Office Kersten Geers David Van Severen
  4. Adrian Streich Architekten
  5. Antonino Cardillo
  6. Grüntuch Ernst Architekten
  7. Mars Architekten




Antonino Cardillo


Con Kristina Herresthal, Lisa Kadel


Vedo i riferimenti collegati alle idee di permanenza e tradizione. Siamo figli di qualcuno che, nel passato, è divenuto polvere. Non esiste divisione tra lui e noi. Ciascun atto di bellezza è un messaggio gentile verso la morte. Ciascun atto di bellezza è un frammento d’amore in cammino verso uno straniero. Ogni frammento di passata bellezza è memoria, che da senso alla permanenza dell’uomo sulla terra. I riferimenti, quindi, possono essere testimonianze dell’amore, al di là della morte. Di contro, quando i riferimenti sono privati dell’amore, quando sono intesi come citazioni intellettuali, si trasformano in feticismo, alienazione, intrattenimento, cose che banalizzano i sentimenti della vita. Lo scorso anno ho disegnato sette sculture per il Museo di Londra Sir John Soane. Min indaga l’origine del sacro. Riferimenti diversi sincronizzati in un singolo frammento di pietra minerale. Min riguarda la permanenza della vita.


Testo scritto in Solunto di Sicilia


Min al Soane

Antonino Cardillo, Min, Sir John Soane’s Museum, Londra, 2014. Fotografia: Antonino Cardillo



L’architetto siciliano Antonino Cardillo ha una grande affinità per l’architettura delle epoche passate e per la valenza simbolica dell’ambiente progettato. Nel 2013 è stato pesantemente criticato da vari media di lingua italiana e tedesca perché le immagini digitali dei suoi progetti erano state pubblicate come veri e propri edifici. Il cuore del suo lavoro creativo è nel campo dell’architettura degli interni, come ad esempio la galleria che ha costruito a Roma lo scorso anno, per la quale L’Anello del Nibelungo di Wagner era un riferimento, da “L’Oro del Reno” al “Crepuscolo degli Dei”.






Fonte
  • Antonino Cardillo, ‘Falsche Freunde’ , Baunetzwoche, n. 403, cur. Kristina Herresthal, Lisa Kadel, BauNetz, Berlino, mar. 2015, p. 25.