Cardillo

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Casa dei Dodici

, Melbourne


Il sesto progetto di architettura della serie Sette Case per Nessuno



Casa dei Dodici


Le rovine romane tardo antiche hanno ispirato quest’opera: quelle difformità che nel Settecento apparvero ai viaggiatori europei del Gran Tour come visioni fantastiche. Più dell’originale, affascina quello stato di progressiva distruzione che un tempo millenario scava, disvelando i più oscuri recessi della forma. Così, la rovina ci parla del tempo che passa. Della bellezza che muore, e che nel suo lento decadere evoca un racconto traverso, incastrato tra un inizio e una fine. Casa dei Dodici propone una risposta fantastica ad una storia interrotta. Perseguendo vie empiriche, è costruita su mutazioni di idee antiche e moderne, come il tema di cerchi intersecati e la sequenza di spazi che accomunano Villa Adriana a Tivoli ad alcuni progetti di Frank Lloyd Wright. Collisioni e giustapposizioni, echi lontani dell’American Center di Frank Gehry,⁠[1] caratterizzano il fronte della casa. Forme rotonde appaiono dalla strada come scavate. Conferiscono spessore alla facciata, rendendola permeabile al sole d’inverno. Così, l’invaso del salone e la sua volta dorata riverberata dall’acqua ai bordi, appare sul cortile come una camera di luce.

worldarchitecturenews.com  , Londra, 23 lug. 2010.


Note

  1. ^ Antonietta Iolanda Lima, ‘Frank O. Gehry. American Center, Parigi’  , dis. Antonino Cardillo, Testo & immagine, Torino, 1998, pp. 93.

Casa dei Dodici

Casa dei Dodici

Casa dei Dodici

Casa dei Dodici

Dati

  • Tempo: dic. 2008‑mag. 2009
  • Luogo: Kew, Melbourne, Australia
  • Area: 500 m² (tre piani)
  • Tipologia: casa indipendente

Crediti

  • Progetto di architettura: Antonino Cardillo
  • Clienti: Livio e Nadia De Marchi

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