Rappresentazione
Antonino Cardillo
Verde Crepuscolare è una riforma d’interni di una galleria d’arte. L’uso del colore e della testura si ispira alla scena iniziale del libretto de L’Oro del Reno di Richard Wagner che raffigura un’alba verdastra veduta dalla profondità di un fiume. Questo lavoro è stato realizzato in economia, con un solo muratore e la povertà dei mezzi impiegati incontra l’idea dell’architettura come facoltà di trascendere l’ordinario. Come una grotta dorata verde, una volta rustica avvolge la parte superiore della stanza, rendendo uno schema a trilite sullo sfondo. Davanti, un altare dai finali stondati presenta un ponte ad arco con specchio ed una lastra sospesa. Su entrambi i lati, due flauti neri diffondono luce. Tutto è dipinto nei toni del verde. Le parole dello spazio riferiscono tra loro in una narrazione coesa, che mira a svelare l’immaginazione degli abitanti.
Testimonianza del cliente
Klaus Mondrian, 2014
Spesso noi addetti al contemporaneo abbiamo una visione troppo rigida ed ideologica della materia, dimenticando che contemporaneo è prima di tutto ciò che accade ora e non già ‘come esteticamente’ accade. In questo senso la proposta dell’architetto Cardillo è come un’installazione artistica, un fuori contesto: proprio nella sua differenza col total white del resto dello spazio espositivo, sottolinea la possibilità e l’auspicio che linguaggi non omogenei, ma con radici a volte simili, tornino a parlarsi in un dialogo intellettuale che può rendere la contemporaneità ricca di fermenti e idee nuove. Ora le due stanze convivono in un dialogo filosofico. La nuova sala d’ingresso accoglie spiritualmente il pubblico, lo prepara e lo dispone verso l’ambiente espositivo che volutamente è rimasto bianco, come in precedenza. E proprio questa differenza, misurata da un corridoio con un lucernario, crea sorpresa e desta stupore. Invita alla possibilità, ad ogni possibilità di incontro tra non già ‘il’ contemporaneo ma piuttosto ‘i’ tanti contemporanei, cui potremmo e dovremmo disporci.