Progetto
Antonino Cardillo
Questa è una riforma d’interni per un appartamento di 100 metri quadri ubicato presso la Stazione di Parma. La finalità del progetto è realizzare un’opera di architettura per un amico, con una disponibilità di schema divisorio non modificabile ed un budget ristretto. Lo schema divisorio è dei primi del 1900: una enfilade estesa per venti metri sul lato nord; due cortili dipinti di rosso vivido sul lato sud con stanze intorno; porte-finestre a due ante di 1x3 metri; porte ad un anta di 0,80x2,10 metri. La trasformazione dello spazio è eseguita attraverso applicazioni di colori e materiali, senza modificazioni di impianti, struttura e partizioni murarie. Così, una successione di zone colorate si sovrappone allo schema esistente secondo un ordine in planimetria simmetrico. Gli ingredienti della trasformazione sono: una tavolozza di verdi, gialli e rossi muti [bassa saturazione]; un pavimento di strisce di legni diversi disposte in diagonale e delle porte di MDF pitturate con trasparente semi-lucido. Il tema del progetto è la metamorfosi dei vegetali – che manifesta nel cambiamento del colore della pianta la finalità del frutto – ed il rumore cromatico del bosco, costituito da quella misteriosa iterazione adoperata dalla luce sulle fronde dei vegetali. Qui, la luce anima lo spazio: il progetto di architettura è reso reale dai sedimenti deposti dalla luce sulle pareti dell’appartamento. Ed in questo viaggio di trasformazione, la luce rivela se stessa; inverando quell’istanza secondo la quale l’Architettura non è l’edificio costruito ma la sua interpretazione.