Cardillo

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Casa di Max su un Piccolo Lago

Nimes


Il quarto capitolo della collezione ‘Per Nessuno’, questo rifugio lacustre intraprende un viaggio nell’imprevedibilità della realtà. Si impegna con la luce per manipolare la percezione, proponendo un’esplorazione della trasfigurazione di una barca ambientata sulle rive boschive di un piccolo lago




Casa di Max su un Piccolo Lago


Opera

Siamo fatti in ugual misura di ciò che è stato e di ciò che avrebbe potuto essere. — J. Marías


Spesso, la ricerca è un percorso orientato da scelte incoerenti. E la disponibilità agli imprevisti, rivela chiavi di comprensione inedite della realtà, la quale, essendo per sua natura costruita da una geografia e da un tempo relativamente infinito, è instabile ed insicura. Il nostro presente è solo uno degli esiti possibili di questa realtà, ed il suo progressivo inverarsi, appare casuale. Ciascun giorno di ciascuna vita trascorsa, avrebbe potuto essere differente. Queste, le riflessioni che hanno stimolato l’ideazione della Casa di Max su di un Piccolo Lago. La casa appare come la trasfigurazione di una nave arenata sulle rive di un lago nella campagna di Nimes, nel sud della Francia. Un approdo umano sul bordo di un confine naturale. L’edificio è composto da due entità giustapposte su due livelli: un massivo basamento di travertino, che racchiude le camere, ed una filiforme sala da giorno, vertebrata su di una struttura metallica. Il paesaggio, dall’interno, appare scomposto in molteplici quadranti. La disposizione degli elementi metallici misura la luce del sole: un ampio brise-soleil scherma il sole di mezzogiorno, mentre profondi muri-contenitore, rivestiti di legno e sospesi ad un metro dal pavimento, adombrano il sole del mattino e del meriggio. All’esterno, verso sud, delle doghe di legno si estendono sino al bordo della vasca opposta al salone. Oltre lo specchio d’acqua, in un luogo inaccessibile, un portico misura il paesaggio. A nord della camera di vetro, invece, una parabola di tessuto, stesa tra due lembi dell’edificio, ripara un tavolo esterno. La collocazione eccentrica della torre della scala, infine, struttura le percezioni oblique dei percorsi.


Testo pubblicato per la prima volta in worldarchitecturenews.com,[↗] Londra, 29 sett. 2008.




Dati


  • Tempo: mag.–lug. 2008 (progetto)
  • Luogo: Nimes, Francia
  • Area: 290 m² (due piani)
  • Tipologia: casa indipendente


Casa di Max su un Piccolo Lago

Casa di Max su un Piccolo Lago

Casa di Max su un Piccolo Lago

Casa di Max su un Piccolo Lago



Credito

  • Progetto di architettura: Antonino Cardillo
  • IGC, testo: Antonino Cardillo




Riferimento

Javier Marías, Domani nella Battaglia Pensa a Me, ed. it. Glauco Felici, Einaudi, Torino, 1998, p. 281.







Antologia

2019–2010



L’architetto narratore

Kirsten Wenzel


A parte l’ironia involontaria che la rivista Der Spiegel compaia in entrambi i casi d’impostura prima come accusatore e poi come accusato, essi differiscono fondamentalmente.


competitionline.com, Berlino, 17 gen. 2019. (de, en, it)




Architettura e verità

Jeanette Kunsmann con Stephan Burkoff


Cardillo ha creato un labirinto di verità ed illusioni. Un racconto dai molteplici livelli. […] Non esiste una sola verità – la realtà: non esiste. Antonino Cardillo l’ha costruita.


DEAR Magazin, n. 1, Berlino, apr. 2017, p. 84. (de, en, it)




Modelli nella realtà. Le promesse di immagini digitali di Antonino Cardillo

Carolin Höfler


Dopo che le rappresentazioni erano state rivelate come immagini dei desideri, rispose: “Basta vederlo come una storia letteraria, […] una fiaba. Non importa che le cose siano realmente accadute.”


Konstruierte Realitäten, Goethe‑Universität, Deutsche Architekturmuseum, Francoforte sul Meno, 1 dic. 2015. (de, en, it)




Sulla rappresentazione mediatizzata dell’architettura[↗] (DE)

Gérard Houllard


In effetti, Cardillo è essenzialmente proprio qui, perché come questo saggio voleva anche dimostrare, le immagini di architetture utopiche e non realizzate possono diventare parte integrante della storia dell’architettura ed avere un’influenza significativa su di essa.


iacsa.eu, vol. 4, n. 1, International Association for Cultural Studies in Architecture, Basilea, mag. 2013, p. 11. (de)




È ancora possibile senza impostura? (DE)

Carl Zillich


Cardillo, che elenca meticolosamente tutte queste notizie di stampa sul suo sito web, regge solo lo specchio ai media architettonici e indica un problema fondamentale: come dovrebbero i giovani architetti raggiungere un costruttore senza avere pubblicato in anticipo?


bkult.de, Berlino, 10 Sett. 2012. (de)




Tutto reso, e adesso? (DE)

Christian Holl


Come usiamo i media oggi per costruire la nostra realtà dalla materia e dall’immaginario, e con quali conseguenze? […] Ora, se il caso Cardillo servisse a discutere […] queste domande, esso potrebbe fare di più per il discorso sull’architettura di coloro che pensano di avere sempre una risposta.


german-architects.com, Stoccarda, 29 lug. 2012. (de)




Immaginazione e realtà (DE)

Gabriele Detterer


Per inciso, l’architettura è sempre stata effimera e virtuale, spiega. Da Palladio a Schinkel, da Sant’Elia a Mies van der Rohe, il costruire con idee in forma surrogata avrebbe influenzato lo sviluppo dell’architettura e cambiato la realtà.


Neue Zürcher Zeitung, n. 164, Zurigo, 17 lug. 2012, p. 40. (de)




Impostore: rovine romane

Susanne Beyer


Da giovane, Felix Krull aveva pensato a lungo se considerare il mondo piccolo o grande. Seguendo la sua indole, da adulto, avrebbe considerato il mondo un fenomeno grandioso ed affascinante. Divenne l’impostore più felice della storia della letteratura.


Der Spiegel, n. 27/12, Amburgo, 2 lug. 2012, p. 121. (de, it)




Clonare è bello (DE)

Peter Reischer


Alla domanda se le foto siano reali, c’è una breve risposta: “Sono un artista ed in quanto artista manipolo la realtà!”


Falter, n. 19/12, Vienna, 9 mag. 2012, p. 31. (de)




Poesia dello spazio (EN)

Ridhi Kale


Dal modo in cui sembra galleggiare su un lago, si potrebbe facilmente scambiare questa struttura per una nave d’avanguardia. […] Come in una nave, l’edificio a due piani ha le aree per dormire al livello inferiore e le aree ricreative e pubbliche al ponte superiore. […] Chiaramente, questo è un luogo dove la festa non finisce mai.


Home, India Today, Mumbai, gen. 2010, p. 47. (en)






Pubblicazioni

2023–2008 (selezionate)