Lettura
Anna Krenz
Situata su una collina nei dintorni di Roma, la Casa Ellisse 1501, progettata dal giovane Antonino Cardillo, evoca molte associazioni: torre, bunker, museo. Il cemento e il vuoto nella loro forma più pura si trasformano in un’esperienza magica.
La massa massiccia e minimalista di Ellisse 1501 nasconde interni sorprendentemente espressivi. La struttura dell’edificio si basa su due strati di pareti portanti in cemento leggero, versate secondo il profilo di una pianta ellittica. Nella zona tra le pareti portanti si trovano il bagno, i locali di servizio e la scala, che mantengono il calore nella parte centrale aperta della casa – ingresso e soggiorno. La geometria ellittica delle pareti esterne, ruotata negli interni rispetto al suo asse più lungo, definisce le direzioni per le stanze – cucina e soggiorno al piano terra e una camera da letto aperta sul soppalco. Le pareti in cemento con curve morbide, interrotte dalle aperture monumentali delle finestre, conferiscono agli interni un carattere audace. I toni neutri delle pareti e la mancanza di ornamenti e arredi fanno sì che la luce giochi un ruolo essenziale sia come creatore attivo che passivo dell’atmosfera degli spazi.
Spettacolo diurno e notturno
Attraverso una enorme apertura vetrata, i raggi diretti del sole meridionale illuminano direttamente l’ingresso principale. Attraverso le finestre più piccole, la luce del sole filtrata dalle foglie degli alberi crea un’atmosfera varia nelle diverse parti della casa. Gli umori mutevoli durante il giorno sono creati dal sole che sorge e tramonta – inoltre, la variabilità del tempo atmosferico durante tutto l’anno crea una nuova realtà visiva. Il tempo che passa lascia gli interni immutati, creando solo uno spettacolo temporaneo, in cui il gioco di colori e luce diventa uno spazio a sé stante. L’edificio sembra respirare, espandersi, come se volesse fuggire dai propri contorni drammatici. Ellisse 1501 si trasforma in un osservatorio di luce, e la natura circostante, il cielo e le montagne – sembrano essere un paesaggio effimero e l’unico elemento vivente in questo bunker geometrico.
Arrogante o vanesio?
Gli abitanti di Ellisse, osservando il paesaggio fuori dalle finestre o i giochi dei raggi solari catturati nel vuoto, diventano essi stessi degli oggetti da ammirare sullo sfondo delle monotone pareti di cemento. Gli spazi all’interno ricordano sale museali, dove nulla può essere toccato o spostato. La scala e il dramma degli spazi sembrano superare le loro funzioni abitative. L’assenza di qualsiasi elemento personale induce a riflettere che l’uomo è superfluo in questo contesto. La casa, progettata con coerenza, suscita sentimenti contrastanti. Per alcuni è un edificio con interni aggressivi, per altri è l’essenza del futurismo dinamico italiano degli anni Venti. Matt Hussey di The Cool Hunter accusa Ellisse di arroganza e si chiede dove sia finito l’uomo. Chi si sentirebbe a proprio agio in una casa del genere? Un sonnambulo con un ego smisurato? O forse un sognatore ipnotizzato dai raggi del sole nascente?
Il progettista voleva dire qualcosa?
Antonino Cardillo, architetto romano di 36 anni, si è laureato all’Università di Palermo nel marzo 2002. Da anni si dedica alla fotografia e alla scrittura, collaborando con, tra gli altri, Antonietta Iolanda Lima e Bruno Zevi. Recentemente lavora anche come storico e critico per Ulisse, la rivista della compagnia aerea Alitalia. Ha praticato l’architettura nello studio Nonis Maggiore e con Manfredi Nicoletti, aprendo il proprio studio di architettura nel 2004. Osservando altri progetti di Cardillo, si può affermare che i principi e le soluzioni del progetto della casa Ellisse 1501 sono ovvi, poiché l’architetto da tempo gioca con luce, strutture e vuoti. E evidentemente non ha intenzione di smettere. Vale la pena seguire le sue opere, soprattutto perché i giovani aspiranti architetti in Italia, dopo aver ottenuto la laurea dopo dieci anni di studi, devono confrontarsi con i grandi maestri e trovare il loro posto in un paese dove l’architettura contemporanea continua a competere con la classicità e la tradizione conservatrice.
Il tempo e l’uso dimostreranno se Ellisse è una casa da abitare, da guardare il paesaggio fuori dalle finestre o semplicemente da essere osservati al suo interno. Per il momento, le foto degli interni di Ellisse 1501 sono spettacolari sulle pagine di una rivista patinata.

Antonino Cardillo, Casa Ellisse 1501, Roma, 2007.