Nel caso della costruzione di Melbourne, si tratta di una casa per una famiglia composta da due parti: una pubblica, che assomiglia a una chiglia di nave capovolta o a una luna di cemento, e una privata, un edificio lungo e stretto posizionato trasversalmente al terreno rettangolare. Nelle fotografie, si vede la figura geometrica a sinistra e il lungo oggetto stretto adiacente. Antonino Cardillo accentua il tema della “uguaglianza e alterità”, mostrando come le due parti della casa, le due forme, si contrastino ma allo stesso tempo si completino. Secondo l’architetto, le differenze contengono sempre anche elementi unificanti, riconoscibili solo dopo un’accurata ricerca. Le due parti della casa di Melbourne dialogano tra loro, rivelando una base comune. In ciascuna parte è possibile trovare, nonostante l’apparente diversità, un elemento tipico dell’altra.
Esperienza personale
“L’architettura, per me, non è un processo lineare di esecuzione di un progetto basato sulle richieste del cliente”, afferma Cardillo. “Deve essere un’esperienza profondamente personale, perciò devo prima assorbire e studiare l’aspetto e l’atmosfera del luogo. Inizio raccogliendo una quantità di informazioni necessarie: dalla storia e posizione geografica del luogo, alle sue caratteristiche musicali, cinematografiche e letterarie. Ogni piccolo dettaglio è per me di grande interesse”. L’architetto aggiunge: “Concepisco il processo creativo in modo olistico, in cui elementi apparentemente disparati trovano una connessione inaspettata e si fondono”.
Ispirazione dall’architettura romana
Cardillo non ama i materiali eccentrici – costruisce i suoi edifici in cemento, legno e travertino. “Sono materiali tradizionali derivati dallo stile architettonico degli antichi Romani. Nell’architettura contemporanea, spesso si maschera la mancanza di idee con l’uso di materiali sorprendenti. L’architettura di oggi non mi interessa”, dice l’architetto. “Mi affascina l’architettura antica, che non possiamo comprendere completamente e stimola così la nostra immaginazione”. La moderna Luna di Cemento è costruita su quasi 800 m². Le pareti della casa sono completamente spoglie, senza alcun tipo di decorazione. Lo spazio interno del ‘soggiorno’ è enorme. L’ispirazione dall’architettura romana, sia per la sua monoliticità che per le sue forme curve, è evidente nella costruzione.
Antonino Cardillo, Casa della Luna di Cemento, 2008, Melbourne. IGC: Antonino Cardillo