Lettura
Elisa Zagaria
Elogio del Grigio è l’ultimo progetto dell’architetto Antonino Cardillo, che intreccia suggestioni diverse con eleganza minimale
Per raccontare il suo ultimo lavoro, una casa indipendente a Castiglione delle Stiviere, nella placida cornice di una collina morenica a sud del Garda, l’architetto Antonino Cardillo comincia dalla nebbia, quella che si addensa sulla superficie del lago e slabbra dolcemente i contorni delle cose. Proprio questa visione ovattata e quasi onirica è stata la prima ispirazione per dare vita a un progetto che si confronta con il proprio territorio di appartenenza ma che al contempo riesce ad andare oltre, pescando da culture lontane, nel tempo e nello spazio. Una ricerca ad ampio raggio, dunque, che non mira a definire una verità univoca, ma invita piuttosto all’ascolto di quanto ancora non detto. A simboleggiare concretamente questo principio è un colore, il grigio, che l’architetto ha modulato qui in nuances e linguaggi diversi, facendo propria l’idea del filosofo tedesco Hegel, secondo cui la conoscenza della realtà non è che un discernimento di grigi. Il primo grigio che incontriamo è quello della facciata, una tonalità fredda, appena rischiarata da porte e persiane. Nelle forme, pulite ed essenziali, la struttura richiama quella di un “palazzo in miniatura”, rivisitazione delle costruzioni premoderne della Pianura: aperture simmetriche, nicchia arcuata d’ingresso e tetto a capanna. Gli interni si articolano su due livelli, per una superficie complessiva di 250 mq: al pianterreno ci sono un’area living con cucina, un ufficio e un garage, ma è al livello superiore che la dimensione domestica si dispiega in tutta la sua forza evocativa, oltre che funzionale. Fulcro della casa è una grande sala in cui convergono rimandi diversi: i salotti rettangoli cuspidati di Marrakech, le “specchiature” tra le finestre di Venezia e persino gli hammam marmorei di Istanbul. Si potrebbe pensare che da questo cortocircuito sgorghi un immaginario roboante, e invece no. Cardillo dosa gli elementi con mano attenta, procedendo per sottrazione, a cesellare un proscenio tanto arioso quanto rarefatto, il cui impatto è accentuato dai soffitti ripidi che ricalcano la pendenza del tetto. Qui è di nuovo il grigio a condurre le danze, assistito da materiali nobili e texture sensoriali. Lastre di marmo di Carrara rivestono le pareti e i pavimenti del soggiorno e del bagno al primo piano, mentre i soffitti presentano una peculiare consistenza grumosa, frutto di una miscela di gesso e cenere vulcanica applicata a mano con una cazzuola. Cardillo aveva proposto una soluzione analoga in un altro suo progetto, la Casa della Polvere a Roma, che gli abitanti di questa casa – una coppia e la loro giovane figlia – avevano visto e apprezzato al punto di decidere di affidarsi a lui per dare forma alla loro nuova dimora. Oltre alla zona living, dominata da un tavolo di granito che riecheggia quello della Casa della Polvere, il primo piano ospita le tre camere da letto. Ogni spazio beneficia di un affaccio all’esterno, grazie alle terrazze che corrono lungo tre dei quattro lati a disposizione. Accarezzato dalla luce, il grigio si fa brillante, per poi tornare a velarsi di ombra e mistero, concedendosi giusto qualche digressione nel verde, in una sapiente armonia di sfumature. Così Cardillo compone il suo “Elogio del Grigio”, che non a caso è anche il nome del progetto: un collage diafano ed elegante di suggestioni eterogenee che la famiglia potrà contaminare con il proprio vissuto, e i propri colori.
Antonino Cardillo, Elogio del Grigio, Castiglione delle Stiviere, 2023. Fotografia: Antonino Cardillo