Antonino Cardillo
Con Elisabetta Colombo e Paola Menaldo
Lo stile. È riassunto nel progetto House of Dust (Casa della Polvere). Il suo manifesto estetico. Ci sono il rosa, sinonimo di bellezza, il riferimento alla storia raccontata dalla polvere (dust) che si posa come cipria sulle pareti, i contrasti (tra superficie liscia e superficie ruvida), le armonie dell’arte classica e l’architettura che diventa racconto.
La casa del 2015. “La mia ambizione è quella di costruire case che siano al di là del tempo, nell’ottica di una progettualità a lungo termine.” Abitazioni che restano belle, senza invecchiare. Un po’ come il vino.
Colori e design: cosa scegliere. I contesti hanno varianti estetiche diverse, per colori (“ogni tono ha un potenziale armonico”) e materiali: più sono naturali più risultati si fanno interessanti. “Il soffitto di House of Dust, per esempio, è una miscela tradizionale di calce, pozzolana e sabbia. Semplice. Eppure basta un cambio di luce per svelare sfumature inaspettate.”
Il consiglio. Prestate la massima attenzione al soffitto, dice Cardillo. Lì c’è un potenziale creativo che spesso viene ignorato. È il luogo dove l’architettura accade. “Ora ci mettono i faretti, ma un tempo c’erano gli affreschi.”

“La Casa della Polvere di Roma ha soffitti rusticati, quasi cavernosi, e tinte rosa cipria.” Fotografia: Antonino Cardillo